Il Carpaccio di Tonno è un appetitoso piatto a base di pesce, che può essere servito come antipasto o come secondo piatto.
Viene preparato con fettine sottilissime di tonno crudo, condito con olio, succo di limone, senape, sale e pepe.
La Ricetta, gli Ingredienti e i Consigli.
INGREDIENTI PER 4 PERSONE
Per il carpaccio:
un trancio di tonno del peso di 400 g.
Per la citronette alla senape:
60 ml di olio extravergine d’oliva, 40 ml di succo di limone (filtrato), 1 cucchiaino di senape di Digione, sale e pepe.
Per guarnire:
2 mazzetti di rucola, 50 g di pinoli tostati.
PREPARAZIONE
Acquistare dal proprio pescivendolo di fiducia un trancio di tonno adatto ad essere tagliato sottilmente.
Rimuovere accuratamente la pelle e le parti ossee, quindi mettere il trancio nel freezer per una ventina di minuti.
Questo piccolo espediente faciliterà le operazioni di taglio.
Trascorso il tempo indicato, estrarre il tonno dal freezer.
Con un coltello da pesce affilato tagliarlo (in trasversale rispetto alle fibre) in fette molto sottili.
Ungere d’olio un piatto da portata e disporvi il carpaccio.
A parte, preparare la salsa citronette.
Sciogliere un pizzico di sale nel succo di limone.
Aggiungere l’olio, la senape ed il pepe, quindi sbattere con una frusta in modo da amalgamare tutti gli ingredienti.
Bagnare il carpaccio con la citronette, poi coprire il piatto con la pellicola alimentare.
Lasciarlo insaporire a temperatura ambiente per qualche ora.
Nel frattempo, lavare la rucola ed eliminare i gambi.
Asciugarla, tagliarla e metterla in un’insalatiera.
Appena prima di utilizzare la rucola, condirla con un filo d’olio, un cucchiaio di limone ed un pizzico di sale.
Al momento di servire il carpaccio di tonno, guarnire il piatto con la rucola e con dei pinoli tostati.
Il termine “carpaccio” prende il nome dal pittore Vittore Carpaccio( 1465 circa-1525-26).
In occasione di una mostra a lui dedicata nel 1963, all’interno del Palazzo Ducale di Venezia, nella città lagunare venne inventato il carpaccio di carne ad opera di Giuseppe Cipriani, proprietario e chef dell’Harry’s Bar di Venezia.
Si racconta che il Cipriani abbia dato alla pietanza il nome del pittore, per la somiglianza tra il colore della carne cruda e le intense tonalità dei quadri del Carpaccio.
Per estensione, in seguito il termine carpaccio venne adoperato, in gastronomia, per indicare anche una pietanza a base di pesce crudo, tagliato in fettine molto sottili e variamente condito.
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