INGREDIENTI PER 4 PERSONE
Per la pietanza:
250 g di ceci secchi, 1 cucchiaino di bicarbonato di sodio, 2-3 cucchiai di tahina (salsa di sesamo), ½ bicchiere di succo di limone, 2-3 spicchi d’aglio svestiti, 1 cucchiaio di cumino, olio di sesamo q.b., sale e pepe di mulinello.
Per la tahina:
100 g di grani di sesamo bianchi, 30 ml di olio di sesamo (o di girasole o di arachide oppure di vinacciolo), sale.
Per guarnire:
paprika dolce o piccante a seconda dei gusti, 2 cucchiai di semi di sesamo nero (o di cumino).
Per accompagnare:
pita (o pane arabo) leggermente tostato o al naturale.
PREPARAZIONE
La sera precedente, mettere a bagno i ceci con un cucchiaino di bicarbonato.
Il giorno dopo, sciacquarli in acqua corrente, strofinandoli accuratamente con le mani.
Metterli in una casseruola (preferibilmente di coccio) e ricoprirli di acqua fredda per almeno 10 cm al di sopra del loro livello.
Lasciarli cuocere per circa due ore o fino a quando diventeranno morbidi.
Mentre i ceci cuociono, preparare la tahina.
Disporre i grani di sesamo sulla placca del forno rivestita di apposita carta.
Lasciarli tostare al forno a 200°C per 5 minuti, mescolandoli di tanto in tanto in modo che si dorino in modo uniforme.
In alternativa, tostarli in padella senza aggiungere alcun grasso.
Una volta tostati, lasciare raffreddare i grani per qualche minuto.
Metterli, poi, nel vaso del mixer, unire la metà dell’olio, quindi frullare per un minuto ad alta velocità.
Fermare l’apparecchio e raccogliere con una spatola i semi che si sono attaccati alle pareti del mixer.
Unire l’olio rimasto, un pizzico di sale e frullare nuovamente fino ad ottenere una crema liscia e semidensa.
La tahina è pronta.
Se è necessario ammorbidirla, aggiungere dell’altro olio.
Se vi sono dei grumi, passarla al setaccio.
Versare, poi, la tahina in un vaso di vetro a chiusura ermetica e metterla in frigorifero fino al momento dell’utilizzo.
Appena i ceci saranno cotti, insaporirli con sale, lasciarli cuocere per qualche minuto, poi scolarli, mettendo da parte una tazza della loro acqua di cottura.
Utilizzando un mixer, frullarli fino a ridurli in purea, aggiungendo la quantità di acqua di cottura occorrente per ottenere una purea liscia (all’incirca un bicchiere).
Unire il succo di limone, 2-3 cucchiai di tahina, gli spicchi d’aglio privati del germoglio verde, il sale (moderato), il pepe e il cumino.
Frullare incorporando nel contempo, a poco a poco, l’olio necessario per ottenere una consistenza cremosa, liscia ed omogenea.
Trasferire l’hummus nelle scodelle e insaporirlo con un filo d’olio, un po’ di paprika e dei grani di sesamo nero (o di cumino).
Servire l’hummus con delle fette di pita tostate (o al naturale).
A PROPOSITO DI HUMMUS
- L’hummus è una preparazione culinaria originaria del Medio Oriente.
È un piatto tradizionale della cucina araba, ebraica ed orientale, popolare in tutto il Medio Oriente (compresa la Turchia) e nel Nord Africa.
Essendo un piatto estremamente diffuso, sono numerosi i paesi che se ne contendono la paternità: Libano, Israele, Palestina, Grecia, Turchia, Giordania, Siria, Egitto, etc. - Tuttavia, a tutt’oggi il paese di origine dell’hummus è sconosciuto.
- La prima menzione del piatto risale al VII secolo a.C.
La forma moderna dell’hummus risalirebbe, invece, all’Impero Ottomano del XV secolo. - L’hummus è composto da purea di ceci e da salsa tahina (una crema a base di grani tostati di sesamo ed olio di sesamo).
Al miscuglio vengono incorporati succo di limone, aglio, cumino e olio di sesamo. - L’hummus viene servito come antipasto o come pietanza per accompagnare piatti a base di carne o di latticini.
Viene accompagnato con fette di pita che, a seconda dei gusti, può essere tostato o al naturale. - Può essere servito come antipasto o come pietanza per accompagnare piatti a base di carne o di latticini.
Viene consumato, spesso caldo, per colazione, pranzo o cena.
ETIMOLOGIA DEL TERMINE “HUMMUS”
Il termine “hummus” significa in arabo “ceci”.
Il nome completo della pietanza è “hummus bil tahini”, cioè hummus con tahina.
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