La tartare di tonno e salmone è un antipasto gustoso e leggero a base di pesce crudo, tagliato al coltello in minuscoli dadini.
Tonno e salmone vengono quindi aromatizzati e lasciati marinare con succo di limone, aglio, cipollotto, capperi, coriandolo, erba cipollina, olio, sale e pepe.
Il composto prende, poi, forma all’interno di anelli metallici.
INGREDIENTI PER 4 PERSONE
1 filetto di tonno fresco di circa 350 g, 1 filetto di salmone fresco di circa 350 g, 1cipollotto, 1 cucchiaio di capperi dissalati, il succo di 1 limone verde, qualche rametto di coriandolo e di erba cipollina,1 spicchio d’aglio, olio extravergine d’oliva, sale e pepe.
COME PREPARARE LA TARTARE TONNO E SALMONE
Pulire i filetti di tonno e di salmone, rimuovendo le eventuali lische ancora presenti.
Sciacquare i filetti di pesce, asciugarli, quindi tagliarli a cubettini con un coltello.
Pelare lo spicchio d’aglio, sciacquarlo e tritarlo.
Sbucciare il cipollotto, passarlo sotto il getto dell’acqua e tritarlo finemente.
Dopo averli dissalati, tritare anche i capperi.
Tagliuzzare anche il coriandolo e l’erba cipollina.
Mettere i cubetti di tonno e di salmone in un’insalatiera.
Unire gli altri ingredienti ed aggiungere 4 cucchiai di olio extravergine d’oliva.
Mescolare con cura, quindi unire il succo filtrato di un limone, il sale ed il pepe.
Rimescolare, poi lasciare insaporire il composto in frigorifero per 30 minuti.
Avere l’accortezza di mescolarlo di tanto in tanto per amalgamarne i sapori.
Trascorso il tempo indicato, con un cucchiaio inserire la tartare di tonno e salmone all’interno di coppapasta appoggiati su un piatto da portata.
Pressare, poi, il composto e livellarlo.
Tenere i coppapasta in frigorifero fino al momento di portarli in tavola.
Al momento di presentare le tartare di tonno e salmone, sollevare delicatamente gli anelli metallici e servire.
QUALCHE NOTIZIA SULLA TARTARE
La tartare (in italiano “tàrtara”) è una pietanza di origine francese, che prende il nome dai Tartari, popolazioni nomadi di origine turca che abitavano nell’Asia centrale e nella Mongolia.
Essi vennero unificati nel XIII secolo da Gengis Khan, formando un unico, grande popolo di guerrieri.
Poiché i Tartari si spostavano in continuazione, divenne per loro indispensabile consumare dei pasti veloci e poco o nulla impegnativi.
Per questo motivo, presero l’abitudine di porre sotto la sella la carne degli animali morti durante gli spostamenti o durante la caccia, in modo che si ammorbidisse e potesse essere consumata cruda.
Nell’ambito della gastronomia si utilizza il termine “tartare” per indicare un piatto a base di carne cruda o di pesce crudo, che vengono tritati al coltello e variamente conditi prima di essere serviti.
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