Il Latte di Soia Fatto in Casa è una bevanda alimentare vegetale a base di soia.
Il termine “latte” è impropriamente utilizzato, in quanto esso indica il prodotto di secrezione delle ghiandole mammarie delle femmine dei Mammiferi.
Non corretto è, quindi, il suo utilizzo per indicare una bevanda di origine vegetale.
Il latte di soia (in giapponese tō-nyū) si usa esattamente come il latte di origine animale.
È comunemente consumato dai popoli asiatici.
In occidente il latte di soia è adoperato nella cucina biologica.
È un alimento ricco di fibre, che può essere consumato dai vegani, dai vegetariani o dagli intolleranti al lattosio.
Infatti, il latte di soia non contiene lattosio e neppure colesterolo.
Essendo senza glutine, può venire consumato dai celiaci.
Può venire gustato caldo o freddo, al naturale o aromatizzato a piacere.
A differenza del latte di mandorle prodotto a crudo, il latte di soia necessita di un passaggio al fuoco.
Una volta pronto, si può gustare come bevanda, sia al naturale, che per esempio con l’aggiunta di cioccolato.
In alternativa, può venire utilizzato, al posto del latte vaccino, per la realizzazione di ricette che prevedano l’utilizzo di questo ingrediente.
INGREDIENTI PER CIRCA 1 LITRO DI LATTE DI SOIA
165 g di semi di soia gialla secchi, 1,650 ml di acqua.
PREPARAZIONE
Per prima cosa è necessario procurarsi dei semi di soia gialla secchi.
Infatti è imperativo non adoperare dei semi di soia freschi o germogliati.
Controllare i semi uno ad uno, eliminando quelli che sono danneggiati.
Rimuovere, anche, le piccole pietre, se presenti.
- TEMPO DI AMMOLLO
Porre i semi di soia in ammollo in circa 4 litri di acqua fredda, lasciandoli per un tempo che va da un minimo di 8-12 ore ad un massimo di 24 ore.
Trascorso il tempo di ammollo, scolare i semi di soia e strofinarli tra le mani per eliminare la pellicina che li riveste.
Questa operazione è facoltativa, purché si tenga presente che la pellicina darà al “latte” di soia un gusto più intenso.
Sciacquare, poi, i semi di soia con cura.
Una volta reidratati i semi di soia diventeranno teneri, raddoppieranno il loro peso iniziale e modificheranno la loro forma.
Da tondi diventeranno ovali, simili per aspetto a fagioli bianchi.
Per verificare se il tempo di ammollo è stato sufficiente per intenerire i semi di soia, schiacciarne uno con il dorso di un cucchiaio (o tagliarlo con un coltello).
Se necessario, lasciare ancora a bagno i semi di soia.
Non prolungare, però, il tempo di reidratazione oltre alle 24 ore, in quanto i semi perderebbero il loro gusto.
- MISCELAZIONE
Portare a bollore all’incirca 1,650 ml di acqua.
Se siete in possesso di un frullatore molto capiente, potete eseguire l’operazione di miscelazione in una sola volta.
In caso contrario, mettere nel mixer la metà dei semi di soia.
Aggiungere la metà dell’acqua ed azionare l’apparecchio per un paio di minuti o fino ad ottenere una purea senza grumi.
Raccogliere la purea che si è depositata lungo le pareti del mixer ed azionarlo nuovamente per 1 minuto.
Versare la purea in una casseruola capiente e dai bordi alti
Mixare i semi rimasti con la rimanente acqua, quindi unire il miscuglio a quello frullato in precedenza.
- COTTURA
Mettere la casseruola su fuoco dolce e lasciare sobbollire all’incirca per 20-30 minuti, sorvegliando a vista la cottura.
Avere l’accortezza di mescolare il composto ad intervalli regolari, in quanto tende ad attaccare.
Inoltre, tenere presente che durante la cottura il composto produrrà molta schiuma, che potrebbe debordare .
Si tratta dello stesso rischio che il latte vaccino corre quando arriva a bollore.
Per questo motivo, quando la schiuma sta per traboccare, è necessario togliere il tegame dal fuoco per qualche istante, aggiungendo nel contempo un po’ di acqua fredda.
A poco a poco, il miscuglio cesserà di produrre della schiuma e si formerà un sedimento piuttosto granuloso che si separerà da una parte liquida lattiginosa.
A questo punto, togliere il tegame dal fuoco e lasciar intiepidire il miscuglio.
- FILTRAGGIO
Per rendere il composto a base di soia perfettamente liscio, è necessario filtrarlo.
Appoggiare un grande colino a maglie strette su un tegame capiente.
Ricoprirlo con un tessuto sottile in lino, che sia riservato a questa sola funzione.
Con un mestolo versare nel colino una parte del composto a base di soia.
Lasciare filtrare il liquido, pressando nel contempo la parte solida con un cucchiaio in modo da ricavare quanto più liquido possibile.
È, anche, possibile afferrare i lembi del tessuto e strizzare il contenuto con la mano.
Procedere con il filtraggio aggiungendo dell’altro composto, in modo da estrarne il liquido.
Quando il colino diventerà troppo pieno, svuotatelo e ricominciare.
Non gettare via la parte residua (chiamata “okara”), in quanto è possibile riciclarla. (vedi Suggerimento).
Procedere fino ad estrarre dal composto a base di soia tutta la parte liquida.
È opzionale procedere con un secondo filtraggio.
Il liquido ottenuto non è altro che un ottimo “latte di soia” naturale, senza coloranti né conservanti.
Lasciarlo raffreddare, quindi eliminare la pellicola che si formerà sulla sua superficie.
Versarlo in bottiglie sterilizzate e conservarlo in frigorifero per non più di 2-3 giorni.
Prima di servire il latte di soia, scuotere la bottiglia, al fine di mescolare gli eventuali piccoli depositi.
SUGGERIMENTO
La polpa di soia, composta per lo più da fibre ed amido, che rimane dopo l’estrazione del liquido lattiginoso, viene chiamata in giapponese “okara”.
Essa non è uno scarto rimasto dopo la preparazione del “latte”, ma una risorsa.
È una polpa bianca e farinosa costituita dai residui insolubili dei grani di soia che rimangono dopo che i semi di soia vengono filtrati.
Contiene numerose proteine vegetali complete, oltre a calcio, potassio, fosforo, magnesio, ferro e vitamine B, D ed E.
Gli stessi valori nutrizionali sono presenti nel “latte di soia”.
L’okara può essere conservata in frigorifero per 2-3 giorni oppure nel freezer per
4-5 mesi.
L’okara può venire utilizzata per la preparazione di altre ricette, quali ad esempio hamburger e polpettoni vegetariani, pane, pasta, pizza, biscotti, sorbetti, muffin, ciambelle, etc.
VARIANTI
Una volta pronto, è possibile aggiungere al “latte” di soia degli aromi a propria scelta (vaniglia, cannella, zenzero, cardamomo, anice, noce moscata, etc.) oppure un po’ di zucchero, di miele o di fruttosio.
È anche possibile insaporire il “latte” di soia con sciroppo di acero, di agave, di mela, etc.
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