INGREDIENTI PER 4 PERSONE
400 g di farina, 1 uovo, 1 cucchiaio di olio, qualche cucchiaio di acqua tiepida (circa 5-6), sale.
PREPARAZIONE
Disporre sulla spianatoia la farina a formare la classica fontana.
Unire un pizzico di sale e versare al centro della fontana l’olio e l’ uovo, precedentemente sbattuto.
Versare, quindi, a poco a poco, l’acqua, cominciando a raccogliere la farina prima con una forchetta e, poi, con le mani.
Continuare ad impastare per un decina di minuti, fino ad ottenere un impasto liscio e consistente.
Stendere non troppo sottilmente la sfoglia con il matterello (dopo aver cosparso di farina la spianatoia) e, via via, girarla per allargarla.
Quando diventerà troppo larga per continuare a girarla, arrotolarla parzialmente sul matterello e rigirarla.
Tenere presente che la pasta si stende sempre dal centro verso l’esterno e che si lavora meglio quando è sottile.
Una volta ottenuto lo spessore desiderato (in genere 2 mm), arrotolare la sfoglia come se fosse una grande omelette.
Ricavare delle strisce larghe 1 cm e lunghe 6 cm.
Arrotolarle, una per una, tra le palme delle mani, come per farne dei piccoli cilindri.
Ripetere la stessa operazione per tutti gli strozzapreti, infarinandoli leggermente uno per uno, mano a mano che vengono preparati.
Adagiare, quindi, gli strozzapreti all’uovo su un canovaccio infarinato e farli asciugare per almeno 1-2 ore, senza sovrapporli.
NOTE
- Questo tipo di pasta è diffuso, con nomi simili, in varie regioni italiana, ma, spesso, viene preparato diversamente sia per formato che per ingredienti.
- Il tipo di pasta indicato dalla ricetta fa riferimento alla cucina romagnola e marchigiana.
- La ricetta tradizionale degli strozzapreti, però, non prevede l’utilizzo dell’uovo.
- Anche le dimensioni della larghezza e della lunghezza delle strisce variano da cuoca a cuoca.
- Gli strozzapreti richiedono sughi di carne particolarmente elaborati.
CURIOSITÀ
- Preparazione della cucina emiliana
- L’origine del termine “strozzapreti” (o l’analogo “strangolapreti”) è controversa.
Vi sono varie interpretazioni del termine, che ruotano tutte, in genere, attorno all’anticlericalismo delle popolazioni romagnole, sottoposte per secoli alla dominazione dello Stato pontificio.
Le più accreditate sono le seguenti:
- Secondo alcuni, il termine farebbe riferimento alle stringhe utilizzate anticamente dagli anarchici per strangolare i preti in territori anticlericali, quale era, per esempio, la Romagna.
- Secondo altri, farebbe riferimento alla possibilità che tale formato, frutto di una cucina povera (soprattutto se preparato senza uovo), “strozzasse” i preti, abituati a gustare cibi più ricchi di condimento e, quindi, portati ad “affogarsi” durante la degustazione del piatto.
- Altri, ancora, più realisticamente, fanno derivare il nome della pasta dal movimento di torsione con cui le cuoche “strozzano” le striscioline di pasta, per dare loro la forma caratteristica degli “strozzapreti”.
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