INGREDIENTI PER 4 PERSONE
65 g di farina 00, 60 g di farina di mandorle, 5 albumi d’uovo, 90 g di burro morbido, 160 g di zucchero a velo, 25 g di cacao amaro, ¼ di cucchiaino di lievito chimico.
PREPARAZIONE
Preriscaldare il forno a 180°C.
Setacciare la farina bianca assieme a quella di mandorle e al lievito.
Versare il miscuglio in una ciotola ed unire lo zucchero a velo e gli albumi d’uovo.
Mescolare con grande cura.
Fare fondere il burro su fuoco medio fino a quando assumerà un colore nocciola, poi lasciarlo intiepidire.
Aggiungerlo all’impasto e lavorare il composto fino ad ottenere una pasta liscia ed omogenea.
Formare una palla, avvolgerla nella pellicola trasparente e lasciarla ripoare in frigorifero per almeno un’ora.
Trascorso il tempo indicato, dividere la pasta in due parti uguali.
Incorporare il cacao setacciato in una delle due parti.
Versare un cucchiaio di pasta bianca sul fondo di uno stampo di alluminio per finanzieri precedentemente imburrato (o altro tipo di stampo).
Ricoprire con un cucchiaio di pasta al cioccolato.
Ripetere l’operazione alternando i cucchiai di pasta al cioccolato e naturale.
Riempire allo stesso modo gli altri stampini.
Sistemarli, quindi, sulla placca del forno e cuocere nel forno già caldo per circa 20-25 minuti (dipenderà dal tipo di forno utilizzato e dalla dimensione dei biscotti).
Sorvegliare, dunque, la cottura dei biscotti e sfornateli appena diventeranno dorati.
Prima di toglierli dagli stampi, aspettare che i “Finanzieri bicolore” si raffreddino.
NOTE
Un Finanziere (in francese Financier, al plurale Financiers) è un piccolo dolce di origine francese contenente farina di mandorle, di consistenza leggera e morbida.
In Francia in molte pasticcerie i Finanzieri vengono chiamati “Visitandines”, in quanto nel XVII secolo a Nancy nella Lorena le suore dell’Ordine delle Visitazione (in francese Visitandines ) preparavano dei dolcetti a base di farina, burro, zucchero ed albumi ai quali venne dato il nome di “visitandines”.
Questi dolcetti avevano una forma ovale e non contenevano mandorle, in quanto dal Rinascimento in poi si diffidava di tutto ciò che aveva il sapore di mandorle.
Infatti in quelle epoche spesso veniva utilizzato come veleno l’arsenico che notoriamente ha sentore di mandorle amare.
Nel 1890 la pasticceria Lasne di Parigi rivisitò la ricetta che annoverava le mandorle tra gli ingredienti.
Dal momento che la pasticceria si trovava nelle vicinanze della Borsa parigina , la clientela della pasticceria era formata in gran parte da finanzieri.
Lasle, per far cosa gradita agli esperti di Finanza, ebbe l’idea di modificare la forma dei dolci rendendola simile ad un” lingotto” d’oro.
Nacque così l’attuale “Finanziere”.
VARIANTI
A seconda delle zone di produzione e degli chef pasticceri”, sono rilevabili variazioni della ricetta sia per quanto riguarda la quantità di farina o l’aggiunta di farina di mandorle o di nocciole sia per quanto attiene all’utilizzo di zucchero semolato o a velo sia, infine, per quanto riguarda gli albumi, che talvolta vengono aggiunti dopo essere stati montati a neve.
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