La Cuccia siciliana con Ricotta è una ricetta palermitana tipica della festa di Santa Lucia, un vero e proprio piatto tipico.
La preparazione del delizioso dolce cuccia con la ricotta infatti è un rito propiziatorio, diffuso non soltanto a Palermo ma in tutta la Sicilia.
Esistono numerose varianti della cuccia di Santa Lucia, come la deliziosa cuccia al cioccolato.
La Ricetta, gli Ingredienti e i Consigli.
1 kg di frumento di grano tenero, sale.
Per la crema di ricotta:
800 g di ricotta freschissima di pecora, 450 g di zucchero, ½ bustina di vaniglia, 100 g di zucca candita, 100 g di gocce di cioccolato fondente, 100 g di canditi (cedro, arancia).
Per spolverizzare:
un pizzico di cannella in polvere.
PREPARAZIONE
Pulire il frumento per eliminare le impurità che possono nascondersi tra di esso.
Lavarlo e tenerlo a bagno per 2-3 giorni, in modo che i chicchi si ammorbidiscano.
Durante tale periodo, cambiare l’acqua almeno una volta al giorno.
Terminata la fase di ammorbidimento del grano, sciacquarlo ripetutamente, strofinandolo tra le mani.
Versare, quindi, il grano ormai pulito e leggermente ammollato in una pentola.
Coprirlo d’acqua e salarlo con un pizzico di sale.
Portare l’acqua a bollore e lasciare sobbollire a fuoco basso e a tegame coperto per circa due ore (o ancora di più).
Quando il grano sarà diventato tenero, spegnere il fuoco e coprire la pentola con un panno di lana, in modo da lasciarlo raffreddare lentamente per una intera nottata.
Il mattino seguente, scolare il grano e versarlo in una ciotola.
Lasciarlo, poi, raffreddare.
Nel frattempo, preparare la crema di ricotta.
Passare a setaccio la ricotta e lavorarla accuratamente con lo zucchero e la vaniglia.
Se l’impasto dovesse risultare eccessivamente duro, aggiungere un po’ di latte.
Quando gli ingredienti saranno ben mescolati, unire al resto del composto le gocce di cioccolato, la zucca sminuzzata ed i canditi tritati.
Lavorare ancora il composto, in modo che gli ingredienti siano perfettamente amalgamati.
Mescolare la crema di ricotta assieme al grano e versare il composto su un piatto da portata.
Lasciarlo raffreddare in frigorifero per alcune ore.
Al momento di portare in tavola, spolverare la Cuccia con crema di ricotta con la cannella in polvere.
Il nome latino “Lucia” deriva dal praenomen “Lucia”, femminile di “Lucius”.
Il nome “Lucia” viene fatto derivare dal termine latino “lux”, luce.
Esso può avere un duplice significato: può significare, infatti, “Luminosa, lucente” oppure “Nata alle prime luci dell’alba”.
Quest’ultimo significato viene fatto risalire ad una consuetudine romana.
Il nome Lucius o Lucia veniva, infatti, dato dagli antichi romani ai bambini che nascevano all’alba o in giornate particolarmente luminose.
Pertanto, nell’uno e nell’altro caso, fin dai tempi antichi, il nome Lucia è stato associato alla luminosità della luce e, quindi, successivamente, alla luce degli occhi.
Il culto di Santa Lucia è profondamente sentito in tutta la Sicilia.
Esso è nato subito dopo il martirio della Santa e si è diffuso rapidamente.
Il 13 dicembre, ovunque, si chiede alla Santa di proteggere la vista dei devoti.
A Santa Lucia vengono attribuiti eventi miracolosi.
Si racconta, per esempio, che nei tempi antichi per alcuni Palermo, per altri Siracusa venne afflitta da un lungo periodo di carestia.
I devoti della Santa, allo stremo delle forze, ne invocarono l’aiuto.
Furono esauditi.
Nel porto di Palermo (o di Siracusa) giunse un bastimento carico di frumento, che venne prontamente distribuito alla popolazione affamata.
La fame era talmente grande, che il grano non venne macinato nei mulini, in modo da preparare pane e pasta, ma venne lessato immediatamente, in modo da colmare subito i morsi della fame.
L’arrivo della nave venne considerato un prodigio, avvenuto per intercessione della Santa.
Si diffuse, pertanto, l’uso di cucinare il grano bollito in occasione della ricorrenza del martirio di santa Lucia.
Il 13 Dicembre, infatti, per voto o devozione, i devoti della Santa rinunciano a mangiare pane, pasta e derivati della farina.
Consumano, invece, pietanza a base di grano o di riso (soprattutto i gustosissimi arancini siciliani).
A Messina si è soluti consumare riso e ceci (o riso e fagioli) e piccoli pani preparati con la farina di granoturco, la cui preparazione viene fatta dai fornai solo in questa occasione.
A Palermo, invece, si prepara la Cuccia Palermitana, un piatto a base di grano bollito.
Anticamente si trattava di un piatto salato.
Il grano veniva, infatti, cotto assieme alle verdure.
Oggi si tratta di un piatto dolce a base di grano, ricotta, zucchero, canditi, cioccolato…
Ogni famiglia ha la sua versione personale della ricetta.
L’usanza di preparare dei dolci a base di grano cotto si trovaanche in altre regioni italiane, non è, però, associata ad una ricorrenza particolare.
Basti pensare alla Pastiera napoletana, al Trigu puddinu sardo o al Grano cotto lucano.
Solo in Sicilia, tale usanza è strettamente legata alla festività di Santa Lucia.
Il termine “cuccia” viene fatto derivare o dal verbo “cucciari”, che in dialetto siciliano significa “mangiare un chicco alla volta”, oppure dal sostantivo “cocciu”, che significa chicco.
A Palermo il 13 Dicembre, dunque, si “cuccìa”, cioè si preparano e consumano i
Tant’è che un antico proverbio siciliano recita:
“A Santa Lucia un cuecciu di cuccìa”
cioè : A Santa Lucia un chicco di cuccìa.
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SONO CURIOSA. MI PIACE SPERO SIANO TUTTE SEMPLICISSIME. NON SONO BRAVA IN CUCINA
Ciao Lia, sarai sicuramente bravissima :-) Se hai dubbi non esitare a chiedere! A presto!