La Pinsa alla Nutella è la versione dolce della pinsa, preparazione tipica della cucina romana.
La parola “Pinsa” deriva dal verbo latino “pinsere”, che ha il significato di “allungare, stendere, schiacciare”.
L’etimologia della parola spiega, dunque, l’aspetto allungato della pinsa, caratterizzata da una forma schiacciata ed ovale.
L’impasto della pinsa è uguale sia per le ricette salate che per quelle dolci.
È il condimento che determina il gusto della pinsa.
L’impasto è formato da un mix di farine (frumento riso e soia) lavorato con acqua molto fredda, olio extravergine d’oliva e sale.
Si ottiene un impasto molto idratato, che necessita di lunghi tempi di riposo (dalle 24 alle 150 ore).
Dopo il modellamento e la cottura in forno, si ottiene un prodotto croccante all’esterno e morbido all’interno, la cui caratteristica principale è l’alta digeribilità.
Una volta fredda, la Pinsa viene ricoperta con la Nutella e con la granella di pistacchi.
Ingredienti per 4 persone
Preparazione
Mettere l’acqua fredda di frigorifero nel freezer per 10 minuti.
Sistemare la farina nella ciotola di un’impastatrice munita di gancio.
Unire il lievito di birra fresco sbriciolato.
Aggiungere 500 ml di acqua fredda di frigorifero ed avviare la planetaria a velocità bassissima.
Dopo un minuto passare alla velocità media e lavorare la massa per 5 minuti, fino a quando, dopo avere raccolto tutta la farina dal bordo della ciotola, l’impasto inizia ad incordarsi attorno al gancio.
A questo punto, unire il sale e proseguire la lavorazione per 30 secondi.
Aggiungere, poi, l’olio e continuare ad impastare per circa 2 minuti.
Una volta che l’olio è stato assorbito, incorporare lentamente in due riprese l’acqua rimasta.
Lavorare l’impasto a velocità bassa fino a quando tutti gli ingredienti sono stati assorbiti.
Occorreranno circa 3 minuti.
A fine lavorazione, l’impasto si presenta molto morbido, dal momento che è molto idratato.
Lasciarlo riposare per 15-30 minuti nell’impastatrice.
Durante tale periodo, azionare l’apparecchio ad intervalli regolari per 3-4 volte a
a velocità bassissima.
Questa operazione renderà l’impasto più consistente.
Una volta ben lavorato, esso si presenta lucido, incordato, liscio ed elastico.
Naturalmente chi non possiede una planetaria, può realizzare a mano l’impasto.
Per l’impasto fatto a mano occorreranno all’incirca 15-20 minuti di lavorazione.
Trasferire l’impasto in una ciotola, coprirlo con la pellicola trasparente e lasciarlo riposare per 2-3 ore a temperatura ambiente, in modo che raddoppi di volume .
Poi, trasferirlo in frigorifero da un minimo di 24 ore fino ad un massimo di 150 ore di lievitazione.
Trascorso il tempo indicato, formare 4 panetti e lasciarli lievitare per 3-4 ore nel forno spento.
Successivamente, con le mani cosparse di farina di riso stendere delicatamente ciascun panetto fino a realizzare una forma ovale.
Durante tale operazione evitare di schiacciare eccessivamente l’impasto, in modo da trattenere il gas che si trova al suo interno.
Preriscaldare il forno a 220°C, in modalità statica.
Ungere le pinse leggermente d’olio e trasferirle su una teglia ricoperta con carta da forno leggermente unta d’olio.
Occorrerà fare 2 infornate.
Cuocere le pinse nella parte più bassa del forno già caldo per circa 10 minuti (dipende dalle caratteristiche del forno utilizzato), poi spostare la teglia nella parte più alta del forno, controllando a vista la cottura fino a doratura.
Le pinse sono pronte quando la superficie risulta croccante e dorata e l’interno morbido.
Estrarre le pinse dal forno, lasciarle raffreddare su una gratella, poi ricoprirle di Nutella e cospargerle di granella di pistacchi.
Bon appétit!
CURIOSITÀ
La farina per pinsa è un prodotto che è possibile acquistare già miscelata nei più forniti ipermercati o on line.
È, però, possibile preparare in casa la farina per pinsa rispettando le opportune proporzioni.
Per preparare 800 g di farina per pinsa occorre miscelare 640 g di farina di frumento 0, 120 g di farina di riso e 40 g di farina di soia.
PINSA, QUALCHE NOTIZIA STORICA
Sull’origine della pinsa esistono pareri discordanti.
Alcuni affermano che origine della pinsa romana sia molto antica e risalga al periodo dell’antica Roma. quando contadini utilizzavano un mix di cereali e farine grezze per preparare una specie di focaccia leggera e croccante che cuocevano su una pietra posta sui carboni ardenti e che per lo più utilizzavano come pane per accompagnare salumi, formaggi o altro.
Altri affermano che nel VII libro dell’ Eneide, poema scritto da Virgilio nel I secolo a. C., c’è un preciso riferimento a questa tipologia di cibo offerto dal re di Laurento, Latino, e da sua figlia Lavinia ad Enea, l’eroe di Troia, sbarcato dopo un lungo e tormentato viaggio, sulle rive del Tevere dove fondò Lavinium, dopo avere sposato Lavinia.
Altri ancora ritengono poco veritiero quanto scritto sopra.
Essi fanno risalire l’origine della pinsa al 1981, quando venne inventata dal pizzaiolo Corrado di Marco, che ne registrò il marchio nel 2001.
Il vero boom della pinsa risale al 2007.
Da allora migliaia di “pinserie” sono state aperte in tutto il mondo e la pinsa è diventata uno dei top della gastronomia italiana.
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