Tempura
Il termine giapponese “Tempura” risale al portoghese “tempero” che significa “condimento, spezia”.
I Giapponesi, entrati nel XVI secolo a contatto con i portoghesi ed i missionari cristiani, presero spunto dalla terminologia religiosa “Quattro tempora” (che in latino indicavano dei giorni in cui i cristiani si astenevano dal consumo di carni, cibandosi di pesci o verdure) per coniare il termine “Tempura”.
In Giappone il nome viene usato al maschile, mentre in Italia è invalsa la forma femminile.
Il termine indica sia uno dei piatti più famosi della cucina nipponica, a base di verdure e pesci passati in una pastella e fritti, sia il metodo per preparare il piatto.
In Italia con il termine “tempura”” si suole indicare una pastella utilizzata nella cucina giapponese per friggere verdure, pesci e crostacei.
Si prepara mescolando leggermente la farina (preferibilmente di riso) con acqua ghiacciata frizzante e cubetti di ghiaccio.
La pastella molto fredda, a contatto con l’olio caldo, per lo shock termico, crea attorno all’alimento un rivestimento croccante e ben cotto.