Il Pandesal, scritto anche Pan de sal, è il pane più popolare delle Filippine.
È preparato con farina, uova, lievito, zucchero, sale, acqua e latte (oppure senza acqua, con solo latte in quantità doppia).
L’impasto viene diviso in 4 parti, che vengono arrotolate in lunghi cilindri (chiamati “baton”).
Essi vengono porzionati, passati nel pangrattato e lasciati nuovamente lievitare.
Infine, i Pandesal vengono cotti in forno.
Il Pandesal è un piccolo panino caratterizzato da una crosta dorata ricoperta di briciole di pangrattato e da un cuore morbido e soffice.
Nonostante il nome del panino significhi in italiano “pane di sale”, cioè salato, in realtà il pandesal ha un gusto più dolce che salato, dovuto alla presenza dello zucchero tra gli ingredienti.
La quantità di zucchero, secondo la ricetta originale, dovrebbe essere solo l’1,75%.
Oggi, però, molti fornai tendono ad aggiungerne una quantità superiore.
Il Pandesal è il cibo perfetto per colazione o come spuntino.
Viene gustato, preferibilmente appena sfornato, al naturale o farcito con ingredienti dolci, con burro di arachidi, con cioccolato spalmabile, con marmellata di cocco o con formaggi.
Il pandesal può essere farcito anche con ingredienti salati: uova, sarde, carne, etc.
In occasione della colazione chiamata “Montalban”, il pandesal viene immerso nel caffè, nella cioccolata o nel latte caldi.
Ingredienti per 8 persone
Preparazione
In una boule mescolare la metà dell’acqua, il lievito secco istantaneo e la metà dello zucchero.
Mescolare con delicatezza fino a quando il lievito e lo zucchero si scioglieranno perfettamente.
Lasciare agire il miscuglio per circa 10 minuti o fino a quando sulla sua superficie inizieranno ad apparire delle bolle.
In un’ampia boule versare il miscuglio, il latte. il burro fuso, l’uovo intero, il tuorlo, il sale, l’acqua e lo zucchero rimasto.
Aggiungere una parte della farina ed iniziare ad impastare con le mani.
Poi, unire la rimanente farina.
Impastare per qualche minuto, quindi trasferire l’impasto sulla spianatoia infarinata.
Lavorare l’impasto a piene mani per circa 10 minuti, schiacciandolo con il palmo delle mani e rigirandolo ripetutamente fino ad ottenere un impasto non appiccicoso, elastico, liscio ed omogeneo.
Formare una palla e trasferirla in una boule unta d’olio.
Coprire il contenitore con un panno umido e lasciare lievitare l’impasto per 2 ore in un luogo caldo e lontano da correnti d’aria (per esempio il forno spento, ma con la luce accesa).
Trascorso il tempo di lievitazione, trasferire l’impasto sulla spianatoia infarinata.
Con un coltello dividerlo in quattro parti, poi arrotolare ciascuna porzione fino ad ottenere una forma cilindrica.
Affettare ciascun cilindro in diagonale in 4-5 pezzi.
Con ciascun pezzo formare una pallina, rotolando la pasta tra i palmi delle mani un po’ socchiusi.
Passare ciascuna di esse nel pangrattato, disponendole via via, leggermente distanziate, su una teglia rivestita di carta da forno.
Coprire i pandesal con un canovaccio asciutto e lasciarli lievitare per altri 60 minuti.
Preriscaldare il forno a 190°C.
Non appena diventerà caldo, infornare i pandesal e lasciarli cuocere per 12-15 minuti, controllando a vista la cottura a partire dai 10 minuti.
Se dopo una decina di minuti i pandesal dovessero scurire troppo, coprirli con un foglio di alluminio.
A cottura ultimata, estrarre subito i Pandesal dal forno e servirli appena sfornati.
VARIANTE
Invece di utilizzare acqua e latte, è possibile adoperare solo latte (230 ml).
PANDESAL: STORIA ED ETIMOLOGIA
Il termine “Pandesal” deriva dallo spagnolo “pan de sal”, letteralmente “pane di sale, cioè salato”.
Il nome filippino ha avuto origine durante la dominazione spagnola nelle Filippine.
Essa durò per più di tre secoli (1565-1896) ed esercitò una notevole influenza dal punto di vista edilizio, agricolo, commerciale, culturale, religioso ed anche culinario.
Il Pandesal venne introdotto nelle Filippine nel XVI secolo.
A quei tempi era anche chiamato il “pane dei poveri” in quanto, durante la rivoluzione filippina contro la Spagna, divenne un’alternativa al riso.
Il precursore del Pandesal era il “pan de suelo”, letteralmente pane da pavimento, una versione filippina della baguette parigina preparata con farina di frumento, lievito di birra, zucchero, acqua e sale.
Essa in origine era cotta sul pavimento del forno, da cui “pan de suelo”..
Il pan de suelo era preparato con farina di frumento ed era più duro e croccante del pandesal attuale.
Dal momento che la farina di frumento era costosa, in quanto non veniva prodotta nelle Filippine, i fornai iniziarono ad utilizzare una farina locale di qualità inferiore, ma più economica.
Con questa farina ottennero un pane meno costoso ed una consistenza più soffice e morbida, tipica del pandesal.
L’odierno pandesal è diventato parte integrante della colazione filippina, in sostituzione del riso.
Si dice che quattro pandesal equivalgano ad una tazza di riso.
Mentre in passato il Pandesal veniva venduto solo al mattino per essere gustato a colazione, al giorno d’oggi viene venduto in qualsiasi momento della giornata per essere gustato come spuntino.
Per tradizione, i fornai filippini lavorano l’impasto a mano, anche se sempre più spesso l’impasto viene lavorato in apposite macchine per pane.
Tuttavia, ancora oggi, la modellatura dell’impasto viene realizzata a mano.
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