La Fonduta di Fontina è un piatto invernale davvero squisito, dalla consistenza cremosa e delicata.
Si tratta di una preparazione tipica della Valle d’Aosta, che viene realizzata con Fontina Valdostana DOP.
La ricetta è di facile esecuzione.
La fonduta di fontina viene preparata con ingredienti di facile reperibilità: fontina, latte, tuorli, burro, sale e pepe.
Il connubio di sapori rende il piatto stuzzicante e gustoso.
INGREDIENTI PER 4 PERSONE
Per la fonduta:
500 g di fontina valdostana D.O.P. rigorosamente a temperatura ambiente, 5 tuorli, circa 350 ml di latte, 100 g di burro, sale e pepe bianco.
Per accompagnare:
crostini di pane tostato o dadini di pane fritti nel burro (facoltativo).
PREPARAZIONE
Rimuovere la crosta della fontina e ridurla in cubetti.
Sistemarla in una ciotola, coprirla con il latte e lasciarla ammorbidire per un’intera nottata o come minimo per 4-5 ore.
Trascorso il tempo indicato, sciogliere a fuoco dolce il burro in un tegame dal fondo spesso ed arrotondato.
Sgocciolare, poi, la fontina ed unirla al burro assieme a 5-7 cucchiai del latte di ammollo.
Trasferire il tegame su un bagnomaria già in ebollizione, poi abbassare la fiamma in quanto la temperatura ottimale per la cottura della fonduta di formaggio non deve superare i 60°C.
Lasciare sciogliere la fontina, mescolandola di continuo con una frusta.
Inizialmente il formaggio inizierà a filare, per poi sciogliersi fino a formare una crema liscia ed omogenea.
Togliere la fonduta dal bagnomaria ed incorporare un tuorlo alla volta, aggiungendo il successivo solo quando il precedente è stato ben amalgamato.
Dopo avere incorporati tutti i tuorli, rimettere per 1 minuto la fonduta di fontina sul bagnomaria ancora caldo, rimescolandola con la frusta.
Correggerla, se necessario, di sale ed insaporirla di pepe bianco, quindi trasferirla nelle scodelle.
Accompagnarla con crostini di pane tostato oppure con dadini di pane fritto nel burro.
FONDUTA FONTINA, ALCUNE NOTE
La fontina ha origini antiche, dal momento che alcuni studiosi del settore collocano l’inizio della sua produzione nel XIII secolo.
Sembra che la prima citazione della Fontina risalga al 1477 e, più precisamente, il riferimento al formaggio si trova nella Summa Lacticinorum del medico vercellese Pantaleone di Confienza.
Al XV secolo risale anche la prima raffigurazione pittorica del formaggio.
Essa è visibile in un affresco del Castello di Issogne , una delle più famose fortificazioni valdostane, situato nel capoluogo di Issogne, in località La place.
L’affresco raffigura una bottega sul cui bancone si notano delle forme di formaggio uguali alla fontina.
La prima classificazione della Fontina risale al 1887 e si trova nell’Annuario della stazione Sperimentale del caseificio di Lodi sotto la voce “Le Fontine di Val d’Aosta”.
Una seconda classificazione viene redatta tra gli anni 30 e 40 del XX secolo dal Ministero dell’Agricoltura e Foreste, tramite la stazione Sperimentale Alpina di Salice d’ Ulzio e l’Istituto zootecnico caseario di Torino.
Un successivo D.P.R. del 1955 riconosce alla Fontina la Denominazione di origine controllata.
Qualche anno dopo e precisamente nel 1957 Giulio Angelo Tradi , autore de “Il casaro valdostano” , edito dall’Assessorato Agricoltura e foreste, fa una ricerca sistematica sulla produzione, lavorazione, conservazione e stagionatura del formaggi valdostani, tra i quali la Fontina.
A proposito di questo formaggio, egli riferisce che, a scapito di altri formaggi locali, quasi tutto il latte raccolto in alpeggio viene adoperato per la lavorazione della Fontina.
Il termine “Fontina” si trova per la prima volta in un documento in lingua latina del 1270.
La parola, però, viene utilizzata per indicare il nome proprio di un appezzamento di terreno.
Bisogna attendere il XVIII secolo perché in vari documenti pubblici il nome “Fontina” sia adoperato per designare un formaggio.
Secondo alcuni studiosi del settore, il nome “fontina” potrebbe derivare da quello dell’alpeggio ”Fontin” oppure dal villaggio di “Fontinaz”.
Altri ipotizzano che i nome derivi dal cognome di una famiglia.
Secondo il dizionario Garzanti, invece, il termine “fontina” deriva dal piemontese “funtina”, di etimo incerto.
Non avendo dati certi, quel che è certo è dal 1700 in poi il termine “Fontina “ è stato adoperato per indicare il formaggio valdostano.
La Ricetta Fonduta di Fontina è presente in queste raccolte:
Minestre, Zuppe e CremePreparazioni di BasePrimi PiattiRicette con FondutaRicette con Fontina
Lascia un commento alla Ricetta Fonduta di Fontina
Chiedici un approfondimento su come si fa, lasciaci un messaggio e se hai provato la ricetta facci sapere come è andata.