I Lolli che favi (forma dialettale per Lolli con le fave) sono un piatto povero della cucina di Modica, un comune in provincia di Ragusa.
I lolli modicani sono una tipologia di pasta fresca che viene condita con le fave cottoie modicane.
Il connubio dà vita ad un piatto salutare e gustoso.
L’origine dei lolli con fave risale al tempo in cui la pasta veniva preparata in casa.
Dall’impasto a base di farina di grano duro ed acqua si ricavano dei cilindretti di circa 5 cm, i quali vengono incavati trascinandoli con le dita sulla spianatoia.
Le massaie modicane più esperte li incavano trascinandoli sul palmo della mano.
Il formato di pasta è talmente semplice da preparare che viene chiamato “lollo”, che significa “sciocco”, ovvero semplicione.
Il condimento, invece, viene preparato con le fave cottoie modicane, un’antica varietà di fave del territorio di Modica, oggi rivalutate dai nutrizionisti e considerate Presidio Slow Food da salvaguardare e proteggere.
Ingredienti per 6 persone
Preparazione
La sera precedente mettere le fave secche cottoie per circa 12 ore in acqua fredda addizionata con il bicarbonato.
Il tempo di ammollo serve sia a pulirle bene e sia ad ammorbidirle per renderne successivamente più veloce la cottura.
Trascorso il tempo di ammollo, versare le fave in un tegame contenente acqua fredda e, raggiunta l’ebollizione, lasciarle bollire per 15 minuti.
Poi, scolarle nuovamente ed eliminare con un coltello la parte superiore nera..
Rimettere le fave nella pentola aggiungendo abbondante acqua, l’alloro, la cipolla tritata, il sedano sminuzzato ed ai pomodori precedentemente pelati e spezzettati.
Insaporire di sale, di pepe e lasciare cuocere per circa 75 minuti, mescolando di tanto in tanto con un cucchiaio di legno.
Durante il tempo di cottura delle fave, preparare i lolli.
Disporre sulla spianatoia la farina e formare la classica fontana.
Versare nella cavità prima il sale e, poi, un po’d’acqua alla volta, cominciando a raccogliere la farina con una forchetta.
Una volta unita tutta l’acqua, cominciare ad impastare a piene mani, raccogliendo via via tutta la farina.
Lavorare l’impasto per circa 10 minuti, allargandolo e ripiegandolo più volte.
Una volta ottenuto un impasto liscio, compatto ed elastico, lasciarlo riposare avvolto nella pellicola a temperatura ambiente per circa 30 minuti, in modo che il glutine, che si è sviluppato impastando, si rilassi e renda più semplice la lavorazione.
Trascorso il periodo di riposo, riprendere l’impasto e ricavarne dei filoncini dello spessore di un grissino.
Suddividerli, poi, in pezzi di circa 5 cm. e trascinare ciascuno di essi sulla
spianatoia infarinata, incavandoli leggermente con le dita.
Sistemare via via i lolli, senza sovrapporli, su un canovaccio infarinato e prima di adoperarli lasciarli asciugare per circa 30 minuti.
Quando le fave saranno ben cotte, allungare l’acqua di cottura e portarla nuovamente a bollore.
Correggere di sale ed unire i lolli, lasciandoli cuocere per circa 5 minuti o a proprio gusto.
A cottura ultimata, distribuire i lolli con le fave nelle scodelle e condirli con un filo di olio extravergine d’oliva e con una spolverata di peperoncino.
Portare subito in tavola i Lolli che favi.
FAVE COTTOIE, CURIOSITÀ
Le fave cottoie modicane un tempo venivano adoperate per l’alimentazione del bestiame.
Ancora oggi si adoperano come leguminosa nella rotazione delle colture dei cereali, giacché la coltivazione delle fave ha la capacità di fissare l’azoto nel terreno, arricchendolo per la semina successiva.
In alcune località del territorio modicano, anche in passato, le fave erano, però, utilizzate come ingrediente di piatti tipici della cucina locale, soprattutto perché questa varietà di fave necessitava di una cottura meno prolungata rispetto ad altre varietà di fave.
Questa caratteristica delle fave di Modica ha determinato l’utilizzo del termine “cottoie”, che significa “di facile cottura”.
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