INGREDIENTI PER 4 PERSONE
Per la pietanza:
350 g di spaghetti, 2 zucchine spinose, 2 spicchi d’aglio, olio extravergine d’oliva, sale e peperoncino.
Per completare:
parmigiano (e/o pecorino) grattugiato q.b.
PREPARAZIONE
Prima di procedere alla pulizia delle zucchine spinose, occorre indossare dei guanti per proteggere le mani dalle spine e dal liquido viscoso rilasciato dall’ortaggio, molto fastidioso se viene a contatto con le mani.
Poi, con un coltello affilato spuntare le zucchine spinose e pelarle sotto l’acqua fredda corrente.
Affettarle a rondelle sottili di circa 3-4 mm di spessore.
Arrivati al centro della zucchina spinosa, rimuovere la parte più dura (embrione o seme botanico della pianta).
Versare olio abbondante in una padella e, a fuoco medio-basso, lasciare imbiondire gli spicchi d’aglio ed il peperoncino.
Eliminare, poi, gli spicchi d’aglio e friggere poche zucchine alla volta.
Togliere dalla padella le rondelle di zucchina spinosa via via che diventeranno uniformemente dorate, mettendole in una terrina.
A frittura ultimata, salarle in modo da contrastare il loro sapore dolciastro.
Rimettere le zucchine spinose in padella.
Lessare gli spaghetti in abbondante acqua salata e colarli al dente.
Saltarli nella padella contenente le zucchine spinose fritte ed insaporirli con il parmigiano grattugiato.
Trasferite la pasta con zucchine spinose su un piatto da portata e servirla immediatamente.
QUALCHE NOTIZIA SUL “SECHIUM EDULE”
La zucchina spinosa è il frutto di una pianta rampicante, appartenente alla famiglia delle Cocurbitaceae ed originaria del Sud America.
Da qualche anno il frutto è conosciuto anche in Italia, dove viene adoperato come se fosse una normale zucchina.
In Italia l’ortaggio prende impropriamente il nome di “Zucchina spinosa”, “Zucca centenaria”, “Melanzana spinosa”, “Melanzana americana” e “Patata spinosa”.
Il nome appropriato è, invece, “Sechio” (forma italianizzata dal nome scientifico “Sechium edule”) oppure “Chayote”, termine di derivazione atzeca.
Il termine viene dallo spagnolo “chayote” che, a propria volta, proviene dalla parola Nahuatl “chayohtli o chayoti”,il cui significato è “zucca spinosa”.
L’ortaggio, di forma ovoidale, può raggiungere i 15 cm di lunghezza ed il peso di circa 300-350 grammi.
La buccia è di colore verde scuro, ma diventa a raggiunta maturazione di colore giallognolo.
L’ortaggio presenta una parte interna più dura, che impropriamente viene chiamata “seme”, ma che in realtà è l’embrione ed il seme botanico della pianta. La polpa è in buona parte la sostanza di accumulo del seme stesso.
Dal momento che l’ortaggio è rivestito da escrescenze aghiformi, più o meno accentuate a seconda della varietà, esso deve essere sbucciato prima di venire adoperato in cucina.
L’operazione va eseguita dopo avere indossato dei guanti da cucina, sia per tutelarsi dalle spine sia perché l’ortaggio durante il procedimento rilascia un liquido viscoso, che è molto appiccicoso.
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