Il Cavolo Nero Ripassato in Padella è un contorno tipico della cucina toscana, che utilizza l’ortaggio in molte pietanze regionali.
Il cavolo nero riccio di Toscana (scientificamente classificato come Brassica oleracea, varietà acephala) è un alimento strettamente legato al territorio toscano.
Viene prodotto soprattutto nelle province di Firenze e di Arezzo.
È un alimento di non facile reperibilità fuori dalla Toscana.
Il Cavolo nero ripassato in padella oltre ad essere un piatto saporito, è anche salutare per l’abbondanza di nutrienti in esso contenuti.
Infatti, il cavolo nero è ricco di vitamine ( soprattutto vitamina A, vitamina C e vitamina K, acido folico, etc.) e di sali minerali (calcio, potassio, ferro, fosforo e zinco).
Come preparare il Cavolo Nero Ripassato in Padella
Preparazione
Acquistare un cavolo nero che presenti delle foglie turgide, prive di parti ingiallite o rovinate e, possibilmente non troppo grandi, in modo che siano tenere.
Sfogliare il cavolo, staccando le foglie una ad una.
Con un coltello affilato rimuovere dalle foglie la parte finale del gambo e la nervatura centrale, che è troppo dura per essere mangiata.
Poi, sciacquare ripetutamente in acqua le foglie, in modo da rimuovere eventuale terriccio o impurità.
Cuocere il cavolo nero a vapore per circa 10-15 minuti o sbollentarlo in pentola per circa 10-15 minuti.
Tenere presente che le foglie devono rimanere turgide.
Per mantenere intatto il colore delle foglie l’ortaggio, passarlo per alcuni minuti in acqua ghiacciata, poi scolare l’ortaggio e tagliarlo grossolanamente in pezzetti.
Scaldare in una padella 3-4 cucchiai di olio e lasciarvi imbiondire gli spicchi d’aglio, a proprio gusto interi (da eliminare in seguito) o tritati.
Nel contempo, rosolare anche il peperoncino.
Unire il cavolo nero, regolarlo di sale e lasciarlo insaporire per 5 minuti.
Infine, trasferire su un piatto da portata il cavolo nero ripassato in padella e servire.
QUALCHE ALTRA NOTIZIA SUL CAVOLO NERO TOSCANO
Il cavolo nero rientra nella varietà acephala della Brassica oleracea.
Il termine “acephalo” in greco significa “senza testa” ed è stato dato al cavolo nero in quanto l’ortaggio non sviluppa una inflorescenza centrale (come avviene nel cavolfiore o nel broccolo).
La parte commestibile del cavolo nero è, infatti, costituita dalle lunghe foglie.
Esse sono di colore verde scuro, hanno una forma lanceolata ed una superficie bollosa.
Le foglie del cavolo, dopo le prime gelate invernali di gennaio e febbraio, risultano più tenere e più ricche di sapore.
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