INGREDIENTI PER 4 PERSONE
Per gli hamburger:
500 g di carne magra di manzo macinata finemente, 1 cucchiaio di prezzemolo tritato, 4 cucchiai di parmigiano grattugiato, 2 fette di pancarrè, latte q.b., sale e pepe.
Per spolverizzare:
pangrattato.
PREPARAZIONE
Bagnare le fette di pancarrè nel latte e strizzarle.
Mettere la carne macinata in una ciotola.
Unire il prezzemolo, il parmigiano e il pane ben strizzato.
Insaporire di sale e di pepe.
Impastare il composto, aggiungendo la quantità di latte necessaria per ottenere un impasto morbido, ma non appiccicoso.
Dividere il composto in quattro porzioni.
Se si possiede l’attrezzo per la preparazione degli hamburger, procedere come segue.
Inserire l’apposito disco trasparente per alimenti sul fondo dell’utensile, posare la polpetta di tritato e ricoprirla con un altro disco.
Premere la carne con la pressa, sollevarla ed estrarre l’hamburger.
Procedere allo stesso modo con le altre porzioni di carne.
Se, invece, non si possiede l’apposito attrezzo, posare una porzione di carne su carta da forno, ricoprirla con altra carta e darle la forma classica rotonda di circa 10 cm di diametro, appiattendola sino ad ottenere un’altezza ottimale di circa 1,5 cm.
Prelevarla con delicatezza dalla carta e passarla nel pangrattato.
Procedere allo stesso modo con le altre porzioni di carne.
Ungere una bistecchiera con olio oliva, riscaldarla e deporvi gli hamburger di carne macinata.
Farli cuocere per circa 4-5 minuti per lato, girandoli con una paletta solo quando si staccheranno dalla bistecchiera con facilità.
A cottura ultimata, trasferire gli hamburger di carne su un piatto da portata.
Servirli con patatine fritte o con un purè di patate oppure con un’insalatina di stagione.
In alternativa, servire ogni hamburger di carne in un panino con un’insalatina o con pomodorini conditi con un filo d’olio, accompagnandoli con una salsa a piacere.
NOTE E CONSIGLI
- In Italia la polpetta di Hamburger di carne viene talvolta chiamata “Svizzera” o “Pressata”.
- Il tempo di cottura dell’hamburger è puramente indicativo, in quanto dipende dallo spessore dell’Hamburger. È buona abitudine non cuocerli troppo, in modo che all’interno rimangano morbidi.
- Per quanto riguarda i dischi in cellophane (o polipropilene) trasparente per alimenti, che rivestono gli hamburger preparati in casa con l’apposito attrezzo (o comprati dal macellaio), vi sono tre scuole di pensiero.
- C’è chi asserisce che la pellicola, sottoposta ad alta temperatura, sono dannose per la salute e che servono solo a compattare la carne e ad evitare che, impilando gli hamburger, si attacchino l’uno all’altro.
- C’è, invece, chi sostiene che il materiale con cui sono confezionati sopporta le alte temperature e, quindi, possono essere utilizzati durante la cottura.
- C’è, infine, chi li adopera solamente nella fase iniziale della cottura e, poi, li toglie.
- Non potendo verificare quale tra i dischi in cellophane commercializzati è davvero resistente alle alte temperature, la più accreditata tra le scuole di pensiero resta la prima: nell’incertezza è meglio optare per la salvaguardia della salute, togliendoli prima della cottura.
CURIOSITÀ
- Con il diffondersi dei fast food il termine “Hamburger” è passato ad indicare, oltre la polpetta pressata, anche il panino che racchiude al suo interno una polpetta di carne macinata, cotta per lo più alla griglia, accompagnata da un’insalatina (o altre verdure) e da salse come maionese, ketchup, etc.
- Nella cucina tradizionale americana l’hamburger è confezionato con la sola carne bovina.
ETIMOLOGIA DEL TERMINE “HAMBURGER”
Il termine “Hamburger” è di derivazione controversa.
L’opinione più accreditata collega il termine con la città tedesca di Amburgo, dove sul finire del XIX secolo un piatto tipico era una polpetta schiacciata e cotta alla griglia.
Gli emigranti tedeschi, molti dei quali partiti proprio dal porto di Amburgo, arrivati negli Stati Uniti riproposero il piatto che chiamarono “Hamburger steak”, cioè “Bistecca di Amburgo”.
Questo appellativo è documentato già nel 1884.
Successivamente, nel tempo variazioni linguistiche portarono all’uso del solo aggettivo “Hamburger”, Amburghese.
Tale termine appare per la prima volta nel 1889 nel “Walla Walla”, quotidiano dell’omonima contea nello stato di Washington.
Altri ipotizzano, invece, che il termine “hamburger” derivi dall’unione di “Ham”, prosciutto (e quindi carne lavorata) e “Burger”, panino.
Questa opinione ha portato, poi, a varianti come ad esempio Cheeseburger, Fishburger etc.
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