Il Maritozzo Siciliano con Uvetta è uno dei dolci più tipici della pasticceria siciliana.
Viene gustato a colazione, a merenda o in altri momenti di golosità.
Si tratta di pagnottelle, più o meno grandi, di pasta lievitata che vengono arricchite con aromi ed uvetta.
Prima della cottura in forno, i maritozzi siciliani vengono spennellati con un tuorlo d’uovo diluito con pochissima acqua, quindi spolverati e decorati con granella di zucchero e uva passa.
La ricetta è semplice.
A fine cottura, i maritozzi siciliani con uvetta risultano squisiti ed appetitosi.
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INGREDIENTI PER 8-10 MARITOZZI (DIPENDE DALLE DIMENSIONI):
Per l’impasto:
325 g di farina 00 più quella per lo spolvero
175 g di farina manitoba
1 uovo intero
100 g di zucchero
100 ml di latte
200 g di uva passa
20 g di lievito di birra fresco
la scorza grattugiata di un’ arancia (o di un limone) non trattati
1 bustina di vanillina
30 ml di rum
60 g di burro a temperatura ambiente (o 75 ml di olio di semi di girasole)
1 pizzico di sale
Per spennellare e completare:
1 tuorlo d’ uovo
Granella di zucchero q.b.
Preparazione
Per reidratate l’uva passa, sciacquarla e metterla a bagno nel rum fino al momento di utilizzarla.
Successivamente, scolarla (mettendo da parte il rum) ed asciugarla.
Al momento di utilizzare l’uva passa, per non farla affondare nei maritozzi, infarinarne 150 g.
Mettere da parte l’uvetta rimasta, in modo da adoperarla per guarnire.
Trasferire l’uvetta infarinata in un colino e setacciarla per far cadere la farina in eccesso.
Versare il latte in un pentolino, riscaldarlo ed aggiungere il lievito sbriciolato, mescolando fino al dissolvimento del lievito.
Lasciare riposare il miscuglio per qualche minuto.
Inserire nella planetaria munita di gancio la farina, il rum ed il latte con il lievito.
Azionare l’apparecchio per 1 minuto a velocità 1.
Unire l’uovo e lasciarlo assorbire per 30 secondi.
Incorporare, poi, lo zucchero, la vanillina e la scorza di arancia (o di limone), azionando la planetaria alla stessa velocità.
Aggiungere il burro pezzetto per pezzetto e, dopo circa 15 minuti, unire anche il sale.
Proseguire la lavorazione fino a quando l’impasto si incorda al gancio e si stacca dalle pareti della ciotola.
In alternativa, impastare a mano tutti gli ingredienti.
Ecco come procedere.
Sciogliere il burro a bagnomaria o nel microonde.
Trasferire il composto sulla spianatoia e formare la classica fontana.
Versare il latte in un pentolino, riscaldarlo ed aggiungere il lievito sbriciolato, mescolando fino al dissolvimento del lievito.
Lasciare riposare il miscuglio per qualche minuto.
Versare poi, a poco a poco, nella cavità della fontana l’uovo sbattuto, il burro fuso e il latte con il lievito,
Iniziare ad impastare prima con una forchetta e, poi, a piene mani.
Lavorare velocemente, fino ad ottenere un impasto morbido, che non incolla.
Conclusa la lavorazione dell’impasto con la planetaria o a mano, formare una palla, metterla in una ciotola, coprirla con la pellicola trasparente e lasciarla lievitare nel forno spento (ma con la luce accesa) per circa 2 ore.
Quando l’impasto sarà raddoppiato di volume, incorporarvi l’uvetta infarinata. Lavorare l’impasto solo il tempo strettamente necessario per fare amalgamare l’uva passa.
Sgonfiare leggermente l’impasto e suddividerlo in pezzi delle dimensioni di una pallina da golf.
Sistemare le palline in una teglia con carta da forno, distanziandole tra loro e schiacciandole leggermente alla base.
Lasciarle nuovamente lievitare all’interno del forno spento, ma con la luce accesa, per un paio d’ore o fino al raddoppio del volume.
A lievitazione completata, preriscaldare il forno a 180°C, in modalità statica.
Spennellare i maritozzi siciliani con il tuorlo d’uovo sbattuto assieme ad un cucchiaino d’acqua, quindi cospargerli con la granella di zucchero e decorarli con qualche chicco di uvetta.
Mettere i maritozzi con uvetta nel forno già caldo per 15-20 minuti o fino a quando la superficie dei dolci diventerà leggermente dorata.
Fare la prova stecchino.
A cottura ultimata, estrarre i maritozzi siciliani dal forno, trasferirli su una gratella da pasticceria e farli raffreddare.
Successivamente, gustare i maritozzi siciliani con uvetta.
MARITOZZI, NON TUTTI SANNO CHE…
Ai tempi dell’antica Roma venivano preparate delle pagnotte arricchite ed addolcite con miele ed uvetta.
L’origine del maritozzo potrebbe risalire a questa specialità.
Per secoli pagnotte simili, impastate con farina, burro uova e miele e più grandi dell’attuale maritozzo, sono state preparate dalle donne e date agli uomini per consumarle nell’intervallo delle loro occupazioni.
Durante il Medioevo, pagnotte preparate con uvetta, pinoli e candite venivano gustate durante il periodo della Quaresima.
Erano pagnotte un po’ più piccole rispetto a quelle dell’antichità.
Nel tempo la pagnotta assunse una connotazione bene augurante.
Essa veniva decorata con disegni a base di zucchero e veniva offerta in dono alla propria fidanzata il primo venerdì di Marzo (l’odierno San Vantino).
Talvolta il maritozzo nascondeva al suo interno un dono per la fidanzata, ad esempio un anello o un piccolo oggetto d’oro.
In quest’occasione la promessa sposa si rivolgeva al futuro marito chiamandolo “maritozzo”, un vezzeggiativo canzonatorio di “marito”.
Da allora il dolce prese il nome di maritozzo.
Nel tempo esso assunse le attuali dimensioni.
Al giorno d’oggi il maritozzo è uno dei dolci più classici da consumare a colazione o a merenda.
A Roma, farcito con panna, è il dolce per eccellenza della prima colazione.
L’uso di chiamare il dolce “maritozzo” si è diffuso, poi, anche in altre regioni, come per esempio in Sicilia.
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