INGREDIENTI PER 10-12 LANGOS CLASSICI
(dipende dalle dimensioni di ciascuno di essi).
Per l’impasto:
2-3 patate bollite e pelate (circa 250 g), 12 g di lievito secco istantaneo, 2 cucchiaini di zucchero, 500 g di farina 00 più quella per lo spolvero, circa 300-350 ml di acqua (o latte), 1cucchiaio di olio di semi di girasole, 1 cucchiaino di sale.
Per friggere:
olio di semi di girasole.
Per il condimento:
q.b. di aglio, di panna acida e di formaggio a pasta molle grattugiato (per esempio Emmenthaler o Groviera).
PREPARAZIONE
Lavare bene le patate spazzolando via sotto l’acqua corrente le eventuali incrostazioni di terra.
Mettere le patate con la buccia in una capace pentola, coprirle con acqua fredda leggermente salata e farle cuocere 30 minuti dal momento in cui inizia l’ebollizione.
Trascorso il tempo indicato, scolare le patate e sbucciarle ancora calde.
Passarle, poi, nello schiacciapatate.
Raccogliere la purea in una ciotola e unire il lievito e lo zucchero.
Mescolare con un cucchiaio di legno ed incorporare a poco a poco la farina.
Unire, in ultimo, l’olio, il sale e l’acqua, rimescolando con cura.
Se l’impasto dovesse risultare duro, aggiungere ancora un po’ d’acqua ( di latte).
Se, invece, dovesse essere appiccicoso, aggiungere dell’altra farina.
Trasferire l’impasto sulla spianatoia infarinata e lavorarlo fino a quando non si attaccherà più alle mani.
Formare una palla, infarinarla e lasciarla nella ciotola.
Coprirla con un panno pulito e metterla in un luogo tiepido, al riparo dalle correnti, fino a quando raddoppierà di volume.
Occorrerà all’incirca un’ora.
Non appena la pasta raddoppierà di volume, trasferirla sulla spianatoia infarinata e dividerla in 10-12 panetti.
Formare con ciascuno di essi una pallina regolare.
Dopo aver cosparso di farina tutte le palline, coprirle nuovamente e lasciarle raddoppiare di volume.
Occorreranno circa 30 minuti.
Trascorso il tempo indicato, versare olio profondo in una padella antiaderente, in modo che i langos vi possano “navigare”,
Quando l’olio è caldo, prendere una pallina di pasta ed allargarla con la punta delle dita in una forma rotonda, lasciando il bordo più spesso.
Ottenuta una forma simile ad una pizzetta, immergere un langos alla volta nell’olio.
Lasciarlo cuocere per circa 1-2 minuti per lato, fino a quando cioè diventerà dorato.
A cottura ultimata, sollevare il langos con una paletta forata e posarlo a perdere l’unto su carta assorbente da cucina.
Cuocere gli altri langos allo stesso modo.
Una volta pronti tutti i Langos, strofinare ciascuno di essi con dell’aglio, poi ricoprirlo con panna acida e cospargerlo di abbondante formaggio grattugiato.
VARIANTE:
Dopo aver salato ciascun langos, condirlo con aglio strofinato e formaggio grattugiato.
QUALCHE NOTIZIA SUI LÁNGOS
Il Langos è un pane, simile ad una focaccia o una frittella di forma irregolare, preparato con una pasta da pane lievitata a base di farina, acqua, lievito, sale.
Le varianti dell’impasto sono molteplici: latte al posto dell’acqua oppure metà acqua e metà latte, zucchero in aggiunta al sale, impasto di farina e purea di patate, etc.
Al giorno d’oggi, non esistendo più la consuetudine di preparare il pane in casa, il Langos viene fritto in olio di semi e consumato caldo.
Il Langos alla Budapest (la più conosciuta versione della pietanza) dopo la frittura, viene strofinato con aglio e condito con panna acida (in ungherese tejföl ), formaggio grattugiato, cipolla rossa, prosciutto affumicato e salame piccante ungherese.
Altre tipologie di Langos vengono condite con i più svariati ingredienti che, per la versione più semplice del cibo, vanno dal solo sale fino a versioni ricche dei più svariati ingredienti: salsiccia, paté di fegato d’oca, uova, wurstel, verdure come verza, funghi, melanzane, etc.
Esiste, però, anche una versione dolce dei Langos, che vengono conditi con cioccolato, miele o confettura.
ETIMOLOGIA DEL TERMINE “LANGOS”
La parola “lángos” deriva dal magiaro “láng” che significa “fiamma”.
Secondo il più antico vocabolario ungherese, il Glossario di Beszterce, che risale al XIV secolo, l’antenato di questa preparazione è il “panis focacius” dei Romani, dal quali deriva anche il termine italiano “focaccia”.
Il “panis focacius” veniva cotto sotto la cenere del camino nel quale bruciava ancora la legna con piccole fiamme.
Nei tempi antichi anche il Langos veniva cotto nella parte anteriore del forno di mattoni, proprio vicino alle fiamme.
Questo riferimento spiegherebbe il significato del termine “láng”, fiamma.
Nel tempo questo tipo di cottura è andato in disuso.
Malgrado il significato del nome, oggi per la frenesia e la velocità della vita moderna il langos viene cotto in olio con grande risparmio di tempo.
NOTORIETÀ DEL LANGOS
Il Langos non è famoso solo in Ungheria, ma anche in paesi limitrofi come la Repubblica Ceca, la Slovacchia, la Romania, l’Ucraina occidentale, la Polonia e la Serbia.
Anche in Austria non è raro poter gustare un langos nei fast food o in parchi come il Prater.
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