INGREDIENTI PER LA MOSTARDA DI UVA TRADIZIONALE
Per la crema:
2 litri di mosto (da ridurre), 90 g di amido o farina per dolci per ogni litro di mosto ridotto, 10-15 g di cenere per ogni litro di mosto ridotto.
Per insaporire:
100 g di mandorle tostate e/o 100 g di gherigli di noce (o di nocciole), 1 chiodo di garofano, la buccia di un mandarino grattugiata,qualche scorzetta d’arancia essiccata e sminuzzata.
Per spolverizzare:
cannella in polvere.
PREPARAZIONE CON IL METODO TRADIZIONALE
Mettere a bollire il mosto assieme alla cenere, in genere di tralci di vite, che ne riduce l’acidità e lo dolcifica.
Naturalmente la cenere non va dispersa nel liquido, ma viene chiusa in una pezzuola, ben legata, e fatta bollire assieme al mosto.
Fare sobbollire il tutto, finché il liquido si ridurrà della metà, mediante lenta evaporazione.
Dopo l’operazione di riduzione del mosto, il sacchetto con la cenere deve essere eliminato.
Il mosto va, quindi, filtrato (anche più volte) con un colino a maglie strette.
Lasciare raffreddare bene (per circa 12 ore), prima di aggiungere l’amido e procedere alla cottura.
Mescolare 100 ml di mosto con 90 g di amido (o farina) e sciogliere bene con una frusta , per evitare che si formino dei grumi.
Unire, se gradito, un po’ di zucchero.
Versare il composto di farina nel rimanente mosto, mescolare accuratamente e porre sul fuoco.
Lasciare bollire con il chiodo di garofano intero o ridotto in polvere, rigirando in continuazione, fino a quando la mostarda avrà raggiunto una giusta consistenza.
A cottura ultimata, fuori dal fuoco, aggiungere le mandorle e le noci sminuzzate.
Unire, quindi, la buccia grattugiata del mandarino e/o le scorzette d’arancia.
Versare il composto in apposite formine, dal fondo decorato, precedentemente bagnate.
In mancanza delle formine, versare la mostarda in una ciotola o in un piatto inumiditi.
Lasciare raffreddare la mostarda e cospargerla, se gradito, con la cannella.
Mangiare subito oppure conservare in frigorifero per alcuni giorni.
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LA RIDUZIONE DEL MOSTO ( MEGLIO SE DI UVE NOBILI O DERIVANTE DA TRATTAMENTI DI “PASSITURA” DEI GRASPI ), UNA VOLTA RIDOTTO PER LENTA EVAPORAZIONE DI CIRCA LA META’ SI CONSERVANO A LUNGO ANCHE IN LUOGO ASCIUTTO E BEN CHIUSO IN CONTENITORE ERMETICO E SI PRESTA A MOLTEPLICI USI COME DECORAZIONE E INSAPORITORE DI PIATTI DI CARNE , PESCE FINO AD ARRIVARE A CONDIRE DOLCI A BASE DI FRUTTA E PANNA
Ciao Marco! Grazie della segnalazione! Continua a degustarci! A presto..